Il trading online è un’attività di investimento consistente nella compravendita di strumenti finanziari tramite internet. Si tratta di un’attività esercitata da società finanziarie autorizzate, definite broker, che offrono una piattaforma digitale per operare sui mercati. I broker di trading online sono dunque intermediari finanziari che, per la funzione svolta, devono essere dotati di un’organizzazione tale da garantire la tutela dei risparmiatori. Per questo motivo, prima di elargire servizi finanziari, questi enti devono ottenere una specifica autorizzazione dall’Autorità di vigilanza competente per territorio che in Italia è la Consob.
Quali servizi di investimento offrono i broker di trading?
I servizi di investimento offerti ai clienti dai broker di trading possono riguardare diversi mercati, come il Forex, le azioni, le materie prime, gli indici di borsa e le criptovalute. I broker di trading online consentono ai clienti di negoziare strumenti finanziari derivati, come i contratti per differenza (CFD), che replicano le variazioni di prezzo degli asset sottostanti senza richiedere il possesso fisico degli stessi. I broker di trading online possono offrire diversi tipi di servizi tra i quali:
- il servizio di esecuzione o ricezione e trasmissione di ordini, in cui il broker si limita a eseguire o trasmettere gli ordini del cliente su strumenti finanziari, senza fornire alcuna consulenza o valutazione di appropriatezza;
- il servizio di consulenza in materia di investimenti, in cui il broker fornisce al cliente raccomandazioni personalizzate sui prodotti o i servizi più adatti al suo profilo finanziario;
- il servizio di gestione di portafoglio, in cui il broker gestisce il patrimonio del cliente in base agli obiettivi e alla propensione al rischio concordati;
- il servizio di social trading, in cui il broker permette al cliente di seguire e copiare le operazioni di altri trader più esperti o popolari.
La fruizione di questi servizi da parte dei risparmiatori può avvenire per mezzo di una serie numerosa di funzionalità, come:
- la possibilità di accedere a una vasta gamma di strumenti finanziari da un’unica piattaforma online;
- la possibilità di sfruttare l’effetto leva, che consente di amplificare i potenziali guadagni (ma anche le perdite) con un capitale limitato;
- la possibilità di aprire posizioni sia al rialzo che al ribasso, scommettendo sulle variazioni di prezzo degli asset sottostanti;
- la possibilità di usufruire di strumenti avanzati per l’analisi tecnica e fondamentale dei mercati;
- la possibilità di imparare dal trading degli altri trader grazie al social trading.
Quali requisiti deve avere un broker per ottenere la licenza?
Come anticipato, per fornire i sopra elencati servizi finanziari i broker devono essere autorizzati e regolamentati dalle autorità competenti del Paese in cui operano. In Italia, i broker devono essere iscritti all’Albo degli intermediari finanziari tenuto dalla Consob, l’ente che vigila sui mercati finanziari e tutela gli investitori.
Il rilascio delle licenze da parte della Consob alle società di intermediazione finanziaria avviene secondo le norme del Testo Unico della Finanza (TUF) e del regolamento Consob n. 20307/2018. In particolare, il rilascio dell’autorizzazione è condizionata alla verifica di determinati requisiti a tutela del risparmio, come il possesso di un’autorizzazione adeguata alla natura, alla complessità e ai rischi delle attività svolte, un sistema di controllo interno efficace e proporzionato, un sistema informativo affidabile e sicuro, esponenti aziendali (amministratori, sindaci, direttori generali) che possiedano requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza, personale qualificato e formato. Dopo il rilascio dell’autorizzazione, la Consob esercita la vigilanza su queste società per verificare il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari, la correttezza e la trasparenza dell’attività svolta, la tutela degli investitori e il buon funzionamento dei mercati.
L’esercizio dell’attività di investimento: la Mifid II
Nell’esercizio delle loro attività i broker sono tenuti a rispettare le norme previste dalla direttiva europea MiFID II (Markets in Financial Instruments Directive), che ha lo scopo di garantire una maggiore trasparenza e protezione dei clienti nei servizi di investimento. I broker devono quindi:
- agire nell’interesse del cliente e con diligenza, correttezza e trasparenza;
- valutare l’adeguatezza o l’appropriatezza del prodotto o del servizio offerto al cliente in base al suo profilo di rischio, ai suoi obiettivi di investimento e alla sua esperienza e conoscenza finanziaria;
- fornire al cliente informazioni chiare, complete e tempestive sulle caratteristiche, sui costi e sui rischi del prodotto o del servizio proposto;
- eseguire gli ordini del cliente con la massima rapidità ed efficienza possibile, nel suo interesse e nel rispetto delle regole di mercato;
- tenere una contabilità separata dei fondi e degli strumenti finanziari del cliente da quelli propri e comunicare periodicamente al cliente lo stato del suo portafoglio;
- rispettare gli obblighi in materia di conflitti di interesse, di informazione e di trasparenza;
- Classificare correttamente la clientela in base all’esperienza e al profilo di rischio;
L’obbligo di classificazione è sicuramente uno di più importanti, perché un’errata classificazione del cliente può esporre quest’ultimo al rischio di perdere più facilmente i propri risparmi. Ad esempio, classificare un cliente principiante come professionista espone quest’ultimo al rischio di imbattersi in operazioni di investimento al di fuori della sua portata che possono condurre alla perdita dell’intero capitale immesso in piattaforma in pochissimo tempo. Per questo motivo, chi si affaccia al trading per la prima volta deve ben guardarsi dal sottoscrivere documenti, anche su proposta della società di trading, che comportino una classificazione diversa da quella reale (ad esempio, cliente esperto quando in realtà si è dei principianti), perché in caso di perdita dei propri risparmi potrebbe essere più complesso ottenere un risarcimento.
Come scegliere il giusto broker di trading?
Se si decide di intraprendere un’attività di investimento come il trading online è necessario scegliere il broker con molta attenzione, a tal fine occorre valutare preliminarmente diversi fattori, funzionali prima di tutto ad evitare di cadere in una truffa, molto diffuse in questo settore. È opportuno, quindi, valutare l’affidabilità del broker, prima ancora di depositare i propri risparmi.
Innanzi tutto occorre verificare se il broker è iscritto nell’apposito elenco Consob o, ancora meglio, richiedere una consulenza legale preventiva per valutare se il broker operi nel rispetto della normativa di settore.
Una volta appurato, anche tramite un’apposita consulenza legale, che il broker sia regolare, è possibile valutare una serie di fattori come:
- la reputazione e l’affidabilità del broker sul mercato e tra gli utenti;
- la gamma e la qualità dei prodotti e dei servizi offerti dal broker;
- le condizioni e i costi di trading applicati dal broker, come le commissioni, gli spread, i rollover, ecc.;
- la piattaforma e gli strumenti di trading messi a disposizione dal broker, come l’interfaccia, le funzionalità, i grafici, gli indicatori, ecc.;
- il servizio clienti e l’assistenza offerti dal broker, come la disponibilità, la professionalità, la lingua, ecc.;
- le opinioni e le recensioni degli altri utenti sul broker, sia positive che negative.