Il trading online è una forma di investimento che consente di operare sui mercati finanziari tramite una piattaforma online fornita da un intermediario chiamato broker. Si tratta di un’attività regolamentata normativamente e potenzialmente redditizia, ma anche rischiosa e complessa, che richiede un’adeguata preparazione in materia finanziaria e una scelta oculata dell’intermediario a cui affidarsi.
Online è molto diffuso il trading di CFD. Esso è una forma di investimento che permette di speculare sulle variazioni di prezzo di diversi asset finanziari, come azioni, valute, indici e materie prime. In particolare, un CFD (Contract for Difference) è un contratto tra investitore e broker che esprime la differenza di prezzo di un asset tra il momento in cui si apre e quello in cui si chiude. È possibile guadagnare sia quando il prezzo dell’asset sale (andando long) che quando scende (andando short). Gli investitori professionisti, i quali soddisfino determinati requisiti normativi di competenza ed esperienza, possono anche usare la leva finanziaria per aumentare il potenziale di profitto, ma anche il rischio.
Purtroppo, il trading online è anche un settore esposto a numerose truffe, che sfruttano l’ingenuità o la disinformazione dei trader principianti o inesperti per sottrarre denaro ai risparmiatori o di impedire loro di ritirare i profitti. Tali truffe possono assumere diverse forme e modalità.
In questo articolo vedremo come funzionano le principali truffe nel trading online, come riconoscerle e come difendersi.
Come funzionano le truffe nel trading online
Le truffe nel trading online si basano su alcuni elementi comuni.
Il principale elemento identificativo che accomuna tutte le truffe nel trading online è sicuramente la mancanza di autorizzazione del broker a fornire servizi di investimento. Si ricorda, infatti, che la prestazione di servizi di investimento è sempre soggetta al preventivo rilascio di un’autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza competente per territorio. In Italia, ad esempio, è la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) a rilasciare l’autorizzazione a svolgere servizi di investimento alle società aventi sede in Italia. A tal fine, la CONSOB concede la licenza solo dopo aver eseguito le opportune verifiche presso la società ed aver riscontrato in essa la presenza dei requisiti fissati dal Testo unico della Finanza (TUF). Quando rilascia l’autorizzazione, la CONSOB iscrive la società in un apposito elenco pubblico che è possibile consultare al seguente link. La Consob, inoltre, esercita anche un controllo successivo sul corretto esercizio dei servizi di investimento da parte dell’intermediario.
La CONSOB ha anche la competenza di iscrivere in appositi registri pubblici tutte le società aventi sede all’estero che intendono prestare i propri servizi di investimento in Italia a favore di investitori italiani. Le società estere, dunque, oltre ad aver previamente ottenuto l’autorizzazione dall’autorità competente per il proprio Paese, devono ottenere l’iscrizione presso il registro CONSOB al fine di operare in Italia e fornire i propri servizi a favore di risparmiatori italiani. Parlo più approfonditamente del trading regolamentato nel seguente articolo.
Ebbene, la mancanza di autorizzazione dell’intermediario è un elemento riscontrabile in tutte le truffe nel trading online. A tale riguardo, è opportuno non fidarsi solamente della documentazione esibita dal broker, in quanto questa potrebbe essere finta o contraffatta, ma è sempre opportuno consultare i registri ufficiali della CONSOB.
In alcuni casi, inoltre, anche la presenza della società presso i registri pubblici dell’autorità di vigilanza competente non è sufficiente a tutelarci da fenomeni di truffa, in quanto potremmo essere di fronte ad una società clone.
Pertanto, prima di depositare i nostri risparmi in piattaforme di trading online, è opportuno eseguire delle verifiche approfondite sul broker, preferibilmente affidandosi alla consulenza di un avvocato competente in materia o ad un consulente finanziario di fiducia.
Oltre alla mancanza di autorizzazione, occorre prestare massima attenzione ad altri elementi che si basano sulle modalità di svolgimento dell’attività di investimento ed al comportamento degli operatori telefonici della società. Sotto questo aspetto, altri elementi comuni alle truffe nel trading online sono i seguenti:
- La promessa di guadagni facili e sicuri, spesso con l’ausilio di software automatici o segnali infallibili;
- La richiesta di un deposito iniziale minimo, spesso inferiore ai 250 euro, per accedere alla piattaforma di trading;
- La tendenza da parte del consulente di instaurare un rapporto di amicizia o di tipo sentimentale, magari entrando in contatto tramite social network tipo Facebook e Instagram;
- La pressione psicologica esercitata dai falsi consulenti o account manager, che invitano i clienti a investire sempre più denaro o a pagare commissioni o tasse per sbloccare i prelievi;
- L’utilizzo di siti web falsi o clonati, che imitano quelli di broker affidabili o di enti pubblici;
- La realizzazione di ingenti profitti in breve tempo e l’impossibilità di ritirarli se non dopo aver corrisposto ulteriori somme a titolo di tasse o commissioni;
- L’impiego di tecniche fraudolente per manipolare i prezzi, ritardare le esecuzioni degli ordini o impedire i prelievi dei profitti presenti in piattaforma;
- Malfunzionamenti della piattaforma di trading, come errori, blocchi o anomalie nei prezzi;
- Richiesta di eseguire i depositi di capitale tramite piattaforme di interscambio di criptovalute (Binance, Coinbase, Kraken e simili);
- Richiesta di accedere al personal computer del trader da remoto tramite software (Anydesk, Teamviewer e simili).
Come difendersi dalle truffe nel trading online
Per difendersi dalle truffe nel trading online è opportuno seguire alcune raccomandazioni.
Oltre a informarsi bene prima di scegliere un broker, verificando la sua reputazione, la sua regolamentazione e le sue condizioni contrattuali, occorre innanzi tutto non fidarsi ciecamente dei consigli o dei suggerimenti ricevuti via telefono, email o social network, ma verificare sempre le fonti e confrontarsi con altri trader. A tal proposito è opportuno verificare se vi sono recensioni negative sul broker e non fidarsi solamente di quelle positive in quanto potrebbero essere finte e rilasciate dallo stesso broker servendosi di account fittizi.
Se si sceglie di provare ad investire, è importante non investire mai più di quanto si è disposti a perdere e non lasciarsi influenzare dalle emozioni o dalla fretta, spesso messa intenzionalmente dagli operatori telefonici. Inoltre, non fornire mai i propri dati personali o bancari a soggetti sconosciuti o non autorizzati e soprattutto non consentire l’accesso al proprio personal pc agli operatori.
È sempre opportuno richiedere una prova documentale delle operazioni effettuate e conservare le ricevute o le comunicazioni ricevute dal broker e non pagare mai commissioni o tasse per sbloccare i prelievi o per accedere a servizi aggiuntivi. Occorre ricordare, infatti, che qualsiasi richiesta di pagare in via anticipata somme a titolo di tasse, calcolate sui profitti presenti in piattaforma, è illegittima e non va mai assecondata.
Se purtroppo vi siete resi conto di essere vittima di una truffa è importante denunciare tempestivamente l’accaduto alle autorità competenti e rivolgersi ad un avvocato della materia, per prevenire altri danni e tentare di recuperare i risparmi persi.
In conclusione, lo strumento principale per difendersi dalle truffe nel trading online è sicuramente informarsi bene prima di intraprendere qualsiasi attività di investimento e fermarsi subito davanti ai primi dubbi e segnali sospetti. Per essere certi di non essere vittima di una truffa e capire se vi sono i presupposti per recuperare quanto eventualmente perso è opportuno chiedere una consulenza legale da parte di un avvocato competente in materia.
L’informazione preventiva è lo strumento principale per difendersi dalle truffe online e prevenire i danni che potrebbero verificarsi dall’esecuzione di attività di investimento con soggetti non autorizzati.